giovedì 12 giugno 2008

Crisi d’astinenza…

ovvero “quando quello da cui dipendiamo smette di farci star bene e inizia a farci star male”
di Terako

Suggested soundtrack: Not an Addict – K’s Choice
“The deeper you stick it in your vein, the deeper the thoughts, there's no more pain. I'm in heaven, I'm a god I'm everywhere, I feel so hot”

Sto lottando con tutte le mie forze per vincere la mia dipendenza, ma vi giuro che è tremendamente difficile. Ho tutti i sintomi della crisi di astinenza: testa nel pallone, stanchezza, irritabilità, giramenti di testa. Sì lo so, il caffè non è la cocaina ma vi assicuro che è durissima. Il dubbio che con il caffè stessi davvero esagerando mi è venuto quando mi sono accorta che la mia bella confezione di Nescafè Redcup mi durava in ufficio meno di una settimana... senza calcolare i caffè al bar, quelli offerti dai colleghi e così via. E se in preda alla dipendenza da caffeina ho messo pure da parte la mia personalissima crociata etica contro le multinazionali, è tutto detto. Ma non ne posso fare a meno, non tanto per il gusto del caffè ma per la sensazione della caffeina che mi entra in circolo. La mattina finchè non mi “inietto” il mio primo caffè, il mio cervello sta come in un limbo, dal quale esco in scioltezza solo col primo sorso di espresso, caffè americano, lungo, corto, largo, stretto ma rigorosamente senza zucchero: una goduria infinita. Ecco da tre giorni sono in totale e assoluta astineza, ci ho dato un taglio, netto.
Sì perché, si sa, la maggior parte delle cose belle della vita fanno malissimo: il Cosmopolitan, il cibo spazzatura, il fumo… tu inizi ad “assumerle” e ti fanno stare bene ma poi ad un certo punto quello che ti faceva stare bene inzia magicamente a farti male e quindi a quel punto, sono dell’idea che certe cose o le elimini di brutto dalla tua vita o non te ne libererai mai.
Un po’ come dagli uomini sbagliati… è inutile star lì a dirci, “vabbè, solo una mail ogni tanto”, “vabbè, gli faccio uno squillo e poi basta”, “vabbè, possiamo restare amici e sentirci a Natale”. Cazzate, certi rami secchi vanno tagliati alla base o la pianta non rifiorirà mai.
Proprio come col caffè, le sigarette o lo shopping compulsivo, anche con gli uomini ci raccontiamo un sacco di balle, su di noi e su di loro. Siamo convinte che un “sorso” ogni tanto non potrà farci male, siamo certe che se dedichiamo loro solo qualche attimo non potranno impossessarsi della nostra vita, della nostra volontà e dei nostri pensieri ma mentiamo a noi stesse sapendo di mentire. In realtà ci attacchiamo all’uomo sbagliato esattamente per lo stesso motivo per cui ci attacchiamo alla sigaretta o ci mangiamo le unghie: per farci del male, per punirci... e non chiedetemi il motivo, all’Università ho dato solo due esami di psicologia, mica posso sapere tutto.
Ma una cosa la so: arriva un momento in cui la nostra autostima deve prevalere sul resto, in cui “il bene che mi voglio” dev’essere più forte del bene che voglio a lui!
... posso avere un caffè adesso?

“La gente pensa che si tratti di miseria, disperazione, morte; merdate del genere che pure non vanno ignorate. Quello che la gente dimentica è quanto sia piacevole... se no noi non lo faremo!”
Irvine Welsh - Trainspotting

9 commenti:

Sunset ha detto...

dovrei stamparlo e appenderlo a casa, in macchina, in ufficio, tenerlo in borsa e rileggerlo almeno un paio di volte al giorno….ammetto per la rete che potrei fare un elenco interminabile di tutte le mie dipendenze…prima fra tutte quella dalla sigaretta…ho già smesso e ricominciato così tante volte che non ci crede più nessuno….non si contano le volte che ho dato un pacchetto mezzo pieno ad una delle mie amiche dicendo “basta”…lo shopping…assolutamente sì, dipendente anche da quello…in profumeria mi chiamano per nome, da Intimissimi…per questa stagione ho già comprato tutto quello che hanno…
Ma la vera dipendenza, quella più dannosa resta quella dagli uomini…non riesco mai a mettere la parola “fine”…continuo a vedere il mio ex…continuo a messaggiare con l’idiota…solo per fare qualche esempio…ma anche qui la lista potrebbe continuare…
Non ci vogliamo bene? Poca autostima? Credo sia solo un assoluta indulgenza con se stessi…io mi giustifico tutto…anche se so in partenza che è uno sbaglio…mi ripeto “ma sì, se ti va di farlo, fallo…se è quello che vuoi non può essere così sbagliato”

Unknown ha detto...

io invece sono a 0...in questo periodo non ho nessuna dipendenza da nulla, o almeno non me ne viene in mente nessuna...lo so che è noioso, ma il mio sistema di "autorepressione" funziona alla grande...da sempre...sono metodica, ma non dipendente o almeno così credo...le cose "mi piacciono", ma posso farne anche a meno, riesco a rinunciare persino alla nutella e alle patatine san carlo "vecchia ricetta" per cui credo di essere abbastanza forte...non so cosa sia...chiamatelo "lato oscuro della forza"...

terako ha detto...

guarda che non avere dipendenze non è un difetto di cui scusarsi, anzi BEATA TE!!!!!!!!!!
Intanto io sono al mio quarto giorno senza caffè e devo dire che va meglio. Significa che con un po' di forza di volontà si può fare di tutto... hi hi...

La Gatta Con Gli Stivali ha detto...

ciao! anch'io sono una caffeinomane...(e dopo ogni caffè pure una sigaretta) adesso seguirò i tuoi progressi!
Intanto, complimenti per il blog!
Ps: ho commentato sotto al post
http://cenadelvenerdi.blogspot.com/2008/06/non-siete-tutte-cristina-aguilera.html

Unknown ha detto...

...in effetti ci ho pensato e una dipendenza/mania ce l'ho: mi mangio le unghie, ma ero riuscita a smettere, è durata un sacco di anni, un anno fa invece ho ripreso alla grande, ma non fumo, non mi drogo e non bevo grandi quantità di alcool per cui un po' di unghie non mia faranno tanto male...però ieri sera ho rivisto Closer in tv e penso che se avessi accanto a me un uomo "alla Clive Owen" svilupperei di sicuro una nuova forma di dipendenza, anche patologica, perché lì, con quel personaggio tra le mani, quello sguardo e quella faccia è assolutamente da baratro...ps: a proposito, quanto è bello quel film? alcuni dialoghi meriterebbero di sicuro un post...ne cito uno ma ce ne sono una marea, questo qui è tratto dalla scena in cui Larry (C Owen)e Dan (Jude Lowe) litigano per la stessa donna, Anna (Julia Roberts)
Dan: I want Anna back.
Larry: She's made her choice.
Dan: I owe you an apology. I fell in love with her. My intention was not to make you suffer.
Larry: So where's the apology, ya cunt.
Dan: I apologize. If you love her you'll let her go so she can be happy.
Larry: She doesn't want to be happy.
Dan: Everybody wants to be happy.
Larry: Depressives don't. They want to be unhappy to confirm they're depressed. If they were happy they couldn't be depressed anymore. They'd have to go out into the world and live. Which can be depressing.

terako ha detto...

... e così, senza volerlo, hai svelato la tua dipendenza più grande e patologica: il cinema!

Unknown ha detto...

...mi sa che hai ragione...sono "cinema addicted"...terako, ribadisco, sei molto molto saggia...

Rainwoman ha detto...

Caffè, shopping, uomo sbagliato....tutte cose che fanno male, ma di cui possiamo liberarci...trovando il giusto equilibrio tra dipendenza e assenza

Sunset ha detto...

@rainwoman...sei sicura che possiamo liberarcene? aspetto un consiglio su come si fa...io non ci riesco mai...soprattutto dall'uomo sbagliato...sì, beh, anche dallo shopping....