venerdì 30 maggio 2008

Carrie Bredshaw: one uf us!

ovvero… uomini, guardate Sex & The City: lì dentro c'è tutto!
di Terako

Suggested Soundtrack:
Beatles - With a Little help From My Friend
"What di I do when my love is away? How di I feel by the end of th day? No, I get by with a little help from my friends..."

Io sono sicura, strasicura, certa, che stasera al cinema sarà il delirio. Certo perché esce il film ispirato alla serie culto che noi ragazze abbiamo tanto amato: Sex & The City.
Gruppi di donne taccate e stivalate che si divideranno tra aperitivo e film al primo/secondo spettacolo, ovviamente e rigorosamente solo ragazze, niente meriti, fidanzati o amici vari.
Ma a parte il lato glamour e il lato “sex” della faccenda (che comunque non mancheremo di commentare!), mi vorrei soffermare per un breve istante su quello che veramente per me è il plus della serie (e spero anche del film!).
Queste 4 sciagurate sono soprattutto e prima di qualsiasi altra cosa grandi amiche. Di quelle che ci sono sempre, di quelle che sanno sempre cosa dire in ogni momento per farti stare meglio, di quelle che sanno quando tacere e che se ogni tanto parlano troppo e a sproposito lo fanno sempre e comunque per il tuo bene. Di quelle a cui puoi veramente raccontare di tutto, con le quali puoi parlare di tutto senza mai la minima vergogna, di quelle che ti hanno visto al peggio e al meglio di te stessa, ubriaca, sfatta, felice, raggiante, devastata, in lacrime, soddisfatta, euforica. Insomma, di quelle che cascasse il mondo, per te ci sono. Sempre.
Quei 4 perdonaggi non sono una metafora, non sono un’allegoria: quelle 4 sono vere, autentiche e la forza della serie sta proprio in questo.
Tempo fa mi è accaduto di rivedere un vecchio episodio, quello in cui Miranda cazzia tremendamente Carrie perché per l’ennesima volta ci riprova con quello stronzo di Mr. Big. Lei sa che la sua amica starà malissimo, soffrirà per l’ennesima volta e la copre di insulti perché vorrebbe evitarle l’ennesima sofferenza. Carrie si infuria e litigano, stanno senza parlarsi per circa due ore... Non più di una settimana prima io e Sunset abbiamo messo in scena esattamente lo stesso dramma, e quando l’ho rivisto in tv è stato un flash!
Cari uomini, l’amicizia tra donne è proprio come si vede in Sex & The City, proprio così, identica. L’unione che c’è tra amiche vere è qualcosa di incomprensibile per molti di voi (per la maggior parte degli uomini purtroppo). Lo so, spesso vi pare impossibile e idiota che dopo aver passato una serata insieme, noi riusciamo a passare un’altra ora al telefono, ognuna dalla propria auto, tornando a casa. Lo so, vi pare impossibile la nostra capacità di rimanere sempre così concentrate sui problemi delle nostre amiche e vi sembra stupido che abbiamo sempre e comunque qualcosa che loro devono assolutamente sapere, anche alle 11 di sera. Ma che ci volete fare, loro sono la nostra costante: i fidanzati ci mollano, i lavori ci stufano, i governi cambiano, le mode passano, ma loro, le amiche, sono sempre lì con i piedi ben piantati a terra, pronte ad acchiapparci quando inciampiamo.
Le amiche che dopo i 30 hanno un rapporto così stretto sono spesso additate come ragazzine, bambine viziate e infantili. Io non lo considero un difetto, anzi… penso che riuscire a mantenere la stessa innocenza, la stessa complicità e lo stesso entusiasmo di un’amicizia nata a 14 anni tra i banchi di scuola sia… semplicemente la più grande delle fortune.

"Il massimo che posso fare per un amico è di essere semplicemente suo amico. Non ho ricchezza da donargli. Se lui sa che sono felice nel volergli bene, non vorrà altra ricompensa. Non è divina in ciò l'amicizia?" Thoreau

venerdì 23 maggio 2008

Dai Piccola…

ovvero… diversi punti di vista sullo stesso dopocena.
di Terako

Suggested soundtrack: Missy Elliot Work it
"Is it worth it, let me work it... if you got a big [...], let me search it to find out how hard I gotta work it..."

… e poi capita che eccezionalmente la cena del venerdì si svolga alla presenza di due uomini, due amici, carissimi, di quelli con cui puoi parlare davvero di tutto. E chissà come mai anche con loro gira e rigira si arriva a parlare di sesso… davanti a una pizza e una Moretti (diverse Moretti a dire il vero!). È sempre stupefacente come siano diametralmente opposti i pensieri di uomini e donne su questioni sentimentali/sessuali ma nel corso di questa cena abbiamo deciso di fare un esperimento: immaginare una situazione e dire chiaramente all’altra parte del tavolo, senza tabù e senza finzioni, quali sono i diversi punti di vista. Certo la versione maschile della scena è difficile da rendere omettendo lo sproloquio e i termini osceni, mentre quello femminile, vista la proverbiale ricercatezza del nostro linguaggio e lo stile che ci contraddistingue è assoluamente fedele all’originale. La scena è questa: lui e lei, dopocena in auto, primo appuntamento o magari secondo o anche terzo ma comunque… si va al sodo.
Versione maschile:
sì, vabbè, adesso tappati sta bocca e datti da fare… anzi tappati la bocca dandoti da fare… Ti ho portata a cena e ho pure pagato io, quindi adesso datti una mossa che non vedo l’ora di scaricarti a casa. Lo sapevo, dovevo provarci con la sua amica, ha le tette più grosse e di sicuro è molto più porca…
Versione femminile:
vabbè, facciamo sta cosa, dai. Mi sono sorbita sta cena/incubo in quel posto orrendo, ho pure dovuto ringraziare perché ha pagato lui e avrà speso sì e no 20 euro a testa. E adesso che meraviglia… in macchina! Vabbè, leviamoci il pensiero: tra tipo 30 secondi lui sarà venuto e io finalmente potrò… andare. Ma se l’intimo è degno della camicia che si è messo e del suo QI giuro che scappo! Piccola. Mi ha spinto la testa in basso e mi ha chiamato Piccola: giuro che sto per scoppiare a ridere.

Quindi ragazze, quando noi ci sforziamo di capire cosa stanno pensando, perdiamo il sonno per indovinare i loro pensieri su di noi e sul futuro della nostra relazione… tranquille: è molto più semplice di quel che sembra. Quello che stanno pensando è semplicemente: “Dai, Piccola, datti da fare”. Sì, esattamente nello stesso istante in cui noi stiamo pensando “E togli sta mano che ho fatto la piega oggi!”

"Nulla si conosce interamente finché non vi si è girato tutt'attorno per arrivare al medesimo punto provenendo dalla parte opposta." -
Schopenhauer

giovedì 22 maggio 2008

"Tu sei pericolosa"

ovvero "glossario base del genere maschile"
di Sunset


Come ogni diario del liceo, anche questo passa di mano in mano e ognuno lascia un suo commento, scrive quello che gli è successo… E così eccomi di nuovo qui a riportare un racconto, una mail che mi è arrivata stamattina da un’amica… un’amica che mi conosce bene e che sa che quella frase è diventata il mio vero e proprio incubo. E da questa frase, idiota come tante altre che ci sentiamo ripetere da quando avevamo circa 14 anni, da quando per la prima volta abbiamo messo gli occhi su uno carino, parte la nostra riflessione. Potremmo scrivere elenchi su elenchi di “tu sei speciale, ma io non me la sento”; “scusa, ma sono ancora ferito dalla mia storia precedente”, “so che me ne pentirò ma in questo momento non possiamo stare insieme”; “mi sto troppo affezionando, ho paura di star male”, “non è colpa tua, è colpa mia” “ti voglio troppo bene, non posso farti questo”… perché non possono semplicemente dire “non mi interessi” o “volevo solo portarti a letto”? perché si ostinano a voler trovare spiegazioni idiote e secondo loro assolutamente poetiche al loro continuo sparire? E poi ci sono le farsi DI CORTESIA… quelle che usano per portarti a letto… un semplice “sono attratto da te” sarebbe troppo facile e allora eccoli lì con “non ho mai conosciuto una come te”, “l’apparenza con te inganna…", "sei molto più dolce di quanto si possa immaginare”. Ognuna di noi prima o poi ci è passata… a volte mi chiedo se alle elementari, mentre noi scrivevamo 50 volte devo stare in silenzio quando parla la maestra… loro scrivevano “non posso, tu sei pericolosa”… è nel loro DNA o si organizzano particolari sessioni di training? Questo non cambia che con una frase smontano tutta la nostra fantasia…


Te lo devo dire. Lo racconto a te che per mesi hai convissuto con LA FRASE, tu che sei quasi riuscita a costruire una storia, tu che sei il mio mito in tante cose... no, a te lo racconto perchè quando ho sentito questa frase mi sei venuta in mente...
Riassumo brevemente:
Lo incontri così per caso dopo molti anni in un'occasione mondana, lo guardi, ti guarda, dove l'ho già visto ? come si chiama ? non ricordo... ma ricordo il suo volto le sue mani il suo respiro ma il nome no, non ricordo, ma lui mi guarda io lo guardo sì ci conosciamo ma dove? quando?? come ?? assolutamente dimenticato, rimosso. Ma lui ora è lì accidenti, ma come si chiama già?? ma poi eccolo arriva si avvicina, mi guarda lo guardo, oddio chi è? eppure quello sguardo… no non è lui!!! si è lui “caspita è cambiato, certo gli anni passano”... ci siamo, eccoci, si avvicina sorride mi guarda... "ciao” mi dice “come stai? quanto tempo...!!!" e io ovviamente sorrido sicura di me "ciao sto bene grazie anche tu vedo"... poi per fortuna siamo in una serata lavorativa e il consueto scambio di bigliettini mi consente finalmente di riappropriarmi del suo nome, leggo il nome si riapre un mondo dimenticato, passato, lontano molto lontano tant'è che non ricordavo davvero il suo nome. Ora io sono serena tranquilla, super fidanzata, appagata in carriera... insomma... ho tutto sono padrona di me, dei miei sentimenti della mia vita. Quindi altera e fiera tiro dritta. Ma rieccoci possibile occasione di business... non vuoi coglierla? un peccato, si perchè poi io sono anche una carrierista, e quindi perchè no... sì, dai rivediamoci così mi spieghi. Ci si rivede, ci si risente una volta si mangia un panino, altra volta un caffè, si discute di lavoro… caspita che grinta sto qui! non pensavo non ricordavo, ma poi cosa è successo?? non ricordo davvero ... ma qualche cosa perchè questa persona mi intriga e non è per oggi ma per ieri per quello che forse è stato.
Ma poi per fortuna eccola la frase che di colpo spazza in un attimo tutte le fantasie e il pensiero "oddio poi come lo gestirò?" sì perchè io ero già oltre avevo già iniziato il film... "tu sei troppo pericolosa !!?" Meglio non vedersi più perchè TU SEI UN PERICOLO PER ME " no, non ce la si può fare! questa frase no non si dice magari la si pensa ma non la si dice, pericolo di cosa? ma che ne sai??? pensavo che le cose pericolose fossero anche le più eccitanti....questa frase deve essere nata per gli uomini!
ok va bene così ....di colpo quel film non mi interessa più ....cambio canale!

mercoledì 21 maggio 2008

Pegni d’amore

…ovvero tecniche di seduzione quasi illecite
di Sunset


Capita spesso che alla cena del venerdì partecipino delle nuove ospiti… magari solo per una sera, così per caso… e così ho deciso di postare una delle confessioni che ne è uscita… perché chapeau alla mia amica, meritava di essere raccontata.
La conversazione inizia con una frase buttata lì per caso… "dovrei fare un salto da Intimissimi, ho 3 completi spaiati…". Una frase lasciata in sospeso, ma che ovviamente ha destato la curiosità di tutte noi… qua si parla di veri e propri pegni d’amore… ma non solo. Stiamo parlando di tecniche di seduzione sottili e affilate, di quelle cose che lasciano il segno, che li lasciano a bocca aperta… lezioni di vita da cui tutte dobbiamo imparare. Vi lascio al racconto.

Pegno d’amore n.1
In attivo non avevamo più di 4 ore passate insieme. Questa era la seconda volta che ci incontravamo. Passiamo una romantica mattinata sul lago, all’aperto tra coccole, effusioni, petting… inutili i commenti sullo stato del mio perizoma. (ehi, qua andiamo veramente sullo spinto). E prima di lascarci per riverderci chissà quando mi chiede un pegno d’amore: “ti prego cosa ti costa” “no sei pazzo! Non posso mica affrontare un viaggio in treno senza il mio filo interdentale! Te lo mando, è una promessa”.
E siccome ogni promessa è un debito…il mio primo pensiero del mattino successivo è come farglielo recapitare. Prendo dalla libreria il primo volume che mi capita (con copertina rigida), scrivo una dedica mozzafiato e ripongo il mio perizoma all’interno del volume, come un segnalibro. Non vi sto neanche a descrivere il mio patema d’animo fino a quando la busta è arrivata a destinazione e soprattutto al rispettivo destinatario… anche perché ovviamente gli ho mandato il tutto in ufficio…

Pegno d’amore n. 2
Scopro che ha una passione sfrenata per i dolci. Visto che ci avvicinavamo alla Pasqua decido di mandargli una splendida scatola ricca di leccornie: cioccolato, piccola pasticceria secca, miele, marmellate, crema gianduia… e tra gli sfiziosi vasetti un piccolo, curatissimo vasetto con tappo dorato, dal contenuto misterioso, di colore nero. Anche in questa occasione non manca la presenza di una mia “epistole”, spiritosa, ambigua, passionale… che anticipa di fare attenzione al contenuto del vasetto nero (con tappo dorato) e soprattutto da non consumare in presenza di altre persone. Riceve il pacco, mi chiama, ha una voce tremante e felice come un bambino dall’emozione alla vista di quel ben di dio e soprattutto del vasetto nero che ha battezzato la sua dolcissima “liquirizia”. Contenuto del vasetto: un altro perizoma.

E siamo a quota due completini spaiati.

Pegno d’amore n. 3
Finalmente, per la seconda volta, riusciamo a passare un’altra bellissima serata insieme, notte compresa, ma prima della cena, nel parcheggio del ristorante gli faccio dono del mio terzo pegno d’amore, che però gli faccio giurare mi deve restituire: un bellissimo perizoma Intimissimi nero, a cui tenevo particolarmente, anche se il pizzo, devo dire fosse particolarmente irritante. Inutile dirvi che non ho più rivisto il mio bellissimo perizoma. E adesso siamo a quota tre completini spaiati.

CSI: Crime Scene Investigation - Gil Grissom:
"Murder, seduction, deceit — the usual."

mercoledì 14 maggio 2008

Magro, depilato e possibilmente un po' gay...

ovvero "come prendere consapevolezza dei proprio bizzarri gusti in fatto di uomini e vivere felici e contente"
di Terako

Suggested soundtrack
Aerosmith "Dude looks like a Lady":
"So never judge a book by it's cover
Or who you're going to love by your lover..."

Siate oneste… avete adorato Gael Garcia Bernal travestito da donna in “La Mala Education”? Avete riguardato allo sfinimento il bacio sotto al balcone di “Brokeback Mountain”? Da bambine eravate pazze di Boy George con le treccine che cantava "Do you really want to hurt me" e il vostro preferito dei Duran era Nick Rhodes? E ogni maledetto venerdì sera a cena con le amiche, ad ogni commento su un tipo che vi piace la risposta arriva puntuale: “Ma dai, è una checca!”?
Ok, sappiate che probabilmente siete affette da checcafilia… ma non siete sole al mondo, giuro, io ne sono la dimostrazione vivente. Non è grave, ma non si guarisce facilmente. Non siete lesbiche represse, non temete, il vostro subconscio non sta cercando di dirvi qualcosa. È solo che vi piacciono le checche, i finocchi, gli uomini giusto un filino effeminati.
Vi piacciono gli uomini che vanno dall'estetista e fanno la pedicure e la pulizia del viso, quelli che passano più tempo di voi davanti all'armadio per decidere cosa mettersi (e alla fine, potete giurarci, il risultato è sempre strabiliante!) e che se per caso hanno sbagliato un abbinamento di colore sono in paranoia per tutta la sera. Vi piacciono quegli uomini che sanno riconoscere a prima vista di quale tessuto sia fatto il vostro cappotto e che riescono nel difficile compito di spendere in profumeria per la crema idratante per il viso più di voi... ovviamente si depilano tutto il "depilabile".
E' normale, tutto sotto controllo, è solo che vivrete la vostra sessualità nella consapevolezza che all'uomo dei vostri sogni in realtà piacciono gli uomini e non voi, quindi probabilmente ripiegherete su un uomo vero ma leggermente effeminato oppure opterete decisamente per un bisex che, scusate se mi permetto, c'ha sempre il suo porco "perchè"!

Will & Grace - Jack Mcfarland
"Il matrimonio eterosessuale è decisamente un problema, voglio dire se Dio avesse creato l'uomo e la donna per stare insieme, li avrebbe dotati entrambi di un pene!"

martedì 13 maggio 2008

L’insostenibile pesantezza della competizione

ovvero "cosa ci troverà lui in quella sciacquetta?"
di Sunset


Suggested soundtrack:
"You Oughta Know" Alanis Morissette
"It was a slap in the face how quickly I was replaced (...) Is she perverted like me, would she go down on you in a theatre"

Eccomi di nuovo qua. Reduce da un periodo lavorativo veramente incasinato.
In questo periodo avevo pensato a molti post…ma quelli possono aspettare. Sì, perché ieri già era lunedì, quindi una giornata difficile, ma se “chi ben comincia è a metà dell’opera”… questa settimana io non devo uscire di casa…
Ieri mattina incontro face-to-face con la fidanzata dell’idiota (per inciso, l’uomo che mi ha fatto perdere la testa)… ovviamente lei non sa niente e ancora si starà chiedendo perché la osservavo così… ma la vera spinta giù dal precipizio è arrivata quando le è squillato il cellulare… ha la stessa suoneria che ha lui… che dolci!
Sapevo che prima o poi l’avrei incontrata ma siccome credevo di essere ormai fuori dal tunnel (sono sempre troppo ottimista!) non ero molto preoccupata.
Lui non è proprio Wentworth Miller ma dal suo comportamento credevo che lei fosse una fighissima, una di quelle per cui non è possibile non perdere la testa….
E invece mi ritrovo davanti una veramente insignificante, un po’ squallida… insomma è stato un vero schiaffo al mio ego. Non è per essere particolarmente presuntuose ma “quella” non è per niente carina…e, non per essere pignola, ma non sa vestirsi… sfoggiava una tremenda giacchetta nera abbinata ad una borsa blu (ok, quest’anno molti stilisti hanno proposto il nero con il blu, ma bisogna anche saperlo portare…); il tutto arricchito da una sciarpina di finta seta viola…mi capite, vero? E dava l’idea di averlo anche studiato, quell’abbinamento!
Noi donne ci attacchiamo a queste cose… lei sarà sicuramente dolcissima, simpaticissima e intelligentissima… come faccio a giudicarla avendola vista 5 minuti? Eppure quei 5 minuti sono riusciti a rovinarmi l’intera giornata, forse la settimana…
Siamo noi che non siamo obiettive quando giudichiamo le nuove fidanzate dei nostri ex o semplicemente loro non sono più in grado di scegliere una fidanzata? E’ vero che siamo state la cosa migliore che potesse capitargli e “la nuova” non potrà mai reggere il confronto con noi o semplicemente ce ne convinciamo? Iniziamo a chiedere a tutti i presenti cosa ne pensano di quella ragazza e se solo uno accenna un “è carina…” sgraniamo gli occhi e siamo pronte ad ucciderlo… ma per fortuna c’è sempre un’amica che ci mette una mano sulla spalla e ci dice che noi siamo molto meglio, che lui è un cretino…
E mi chiedo perché questa competizione inutile? Ci fa veramente stare meglio credere che noi siamo meglio di lei? O ci stiamo semplicemente attaccando a qualsiasi cosa per evitare di cadere nello sconforto più totale?
Sto pensando a qualche regola per uscire indenni da una situazione come questa… l’unica cosa che possiamo fare è sfoderare il migliore dei nostri sorrisi e cercare di mantenere la calma…

Rossella O’Hara – Via col vento
Dopo tutto, domani è un altro giorno

lunedì 12 maggio 2008

Tattoo e altre cose senza ritorno - Parte II

ovvero "mi sono fatta il tatuaggio e sto pensando di farmi il tatuatore"
di Sunset e Terako


lunedì ore 15.00
conversazione su Messanger da due uffici diversi, ai due lati opposti della città...

Terako: Buongiorno. Come va "lo sfregio"?
Sunset: insomma... è un po' rosso
T.: a me fa male, come se avessi preso un pugno
S.: e sono bendata come se avessi subito un trapianto del cuore. credo che dovrei chiamare il tipo per chiedergli se è normale non per altro...solo per sapere se posso passare un attimo a farglielo vedere
T.: certo, ottima idea... bono eh?!
S.: avevi ragione...i l file è molto interessante...
T.: te l'avevo detto, ci vedo lungo in queste cose, il tatuatore c'ha il suo porco perchè...
S.: per fortuna avevamo pensato al reggiseno da indossare...te l'avevo etto io che era una questione da non sottovalutare...
T.: Quando ti ha detto spogliati temevo ti togliessi anche i jeans! A ripensarci ora non avremmo potuto farlo da uno qualsiasi... la nostra scelta è stata perfetta
S.: ancora mi chiedo una cosa...perchè dopo 10 minuti che eravamo lì stavamo parlando di sesso?
T.: ma che ne so, in qualsiasi posto si inizi una conversazione che ci vede coinvolte entrambe, finisce così...
S.: dobbiamo iniziare a preoccuparci?
T.: no, credo si troppo tardi ormai!
S.: cmq vorrei sottolineare che è carino e...s fidanzato...
T.: Vabbè, ti sei fatta il tatuaggio... adesso puoi farti il tatuatore.. hi hi... tu che puoi... certo, ti sembrerà strano, uno sfidanzato, zero casini, una roba semplice semplice... troppo semplice?
S.: sì, in effetti è un po' semplice… ma di sicuro scatterà qualche complicazione... me ne viene in mente subito una...o ci facciamo un altro tattoo o facciamo venire un'infezione a questo
T.: o convinci qualche amica a farsene uno e ti offri di accompagnarla
S.: ci sto provando...
T.: in ogni caso è andata, alla fine siamo tatuate!
S.: non ci posso credere... se penso all'ansia di sabato mattina... tu poi, sempre temeraria...il primo tattoo in un posto dove fa malissimo....
T.: infatti confermo: fa molto più male di una ceretta all'inguine! ero lì sdraiata con questo bonazzo sopra di me, in reggiseno e l'unica cosa che riuscivo a pensare era: "Dio fa che finisca in fretta": bizzarro no?
S.: ti faresti mai fare una ceretta all'inguine da uno così carino?
T.: mi farei fare qualsiasi cosa da uno così...
S.: pensa che amica che sono io... mentre ti tatuava guardavo te e non lui....
T.: grazie! non ti resta che trovare un qualsiasi pretesto per sentirlo... magari una mail... così, giusto per fargli sapere che stiamo bene e che è stato molto gentile
S.: una mail mi sembra il minimo...
T.: sono sicura che non avrai problemi a trovare le parole giuste
S.: ah ah ah... stavo pensando a due righe molto informali...
T.: certo del tipo: "sei stato molto gentile, come posso ricambiare?"
S.: non potrei mai... potrebbe leggere la posta la ragazza che lavora con lui...
T.: ma com'è che siamo riuscite a trasformare anche questa cosa del tatuaggio in un "troieggiamento"?
T.: siamo senza speranza
S.: beh, ti ricordo che abbiamo scelto il tatuatore dopo un'intera giornata di ricerche... forse abbiamo usato fin dall'inizio i parametri sbagliati.... e forse le altre prima di un tattoo non si preoccupano di che tipo di biancheria intima indossare....
T.: beh, immagina metterti in reggiseno in quelle posizioni davanti a un uomo che ti fa un po' ribrezzo! è andata bene così
S.: assolutamente sì... con il primo tatuatore che abbiamo visto mi sarei fatta fare un tatto sulla mano pur di non togliermi la t-shirt
T.: e anche farmi tenere la mano l'avrei trovato fastidioso!
S.: e dire che per tutto questo tempo ti ho presa in giro perchè dicevi che era carino... ti offrirò un cosmo per farmi perdonare... quando ha tirato su le maniche della t-shirt per farci vedere i suoi disegni... beh, veramente un bel guardare
T.: sì sì, promosso al 100%... T.: la caccia è aperta!
S.: guardavo i tattoo sulle sue braccia... e stavo per chiedergli "ma sulla schiena non hai niente?" per fortuna ogni tanto mi trattengo....
T.: mi è parso davvero strano che tu non glielo abbia chiesto
S.: forse andare a scuola dai preti a qualcosa è servito....
T.: certo, come no...
S.: in realtà non avevo ancora ben chiaro se la ragazza che lavora con lui fosse la fidanzata o no....
T.: lei non mi è sembrata molto interessata al soggetto e poi si sa, la regola dell'amico non sbaglia mai! ok, bando alle ciance: la prossima mossa?
S.: direi di non andare oltre una mail verso fine settimana....
T.: ok, approvo
S.: mail o sms?
T.: non lo so, siamo sicure che quel numero di cellulare sia suo personale? sugli sms ti vedo più forte... in entrambi i casi c'è il rischio che non lo legga lui per primo quindi devi trovare un giusto mix di "sono vaga" e "ti lancio l'esca vediamo se abbocchi"
S.: qualcosa mi verrà in mente... certo se fossi sicura che la legge lui sarebbe più facile...
T.: e vabbè, sarebbe troppo facile...
S.: e a noi piacciono le cose un po' complicate....
T.: potremmo essere nominate Onorevoli Ministre della Complicazione!
S.: ti rendi cono che se qualcuno ci chiede se è stato doloroso noi rispondiamo che il tatuatore era carino?
T.: sì, mi rendo conto e vabbè, siamo così, cosa dobbiamo farci?
S.: niente... solo accettarlo...
T.: fatto, l'ho accettato!
S.: fatto, l'ho accettato anch'io! non è stato molto difficile... e adesso penso a cosa scrivergli...
T.: bene, con una più alta consapevolezza di sè è tutto più facile! Vado in bagno a spalmarmi un po' di vaselina e mi rimetto al lavoro...
S.: Ma il tuo tattoo non è coperto?
T.: sì, ho messo la garza perchè il cellophane è davvero difficile da mettere da sola
S.: anch'io... e poi l'ho finito sabato sera... ne ho sprecato un rotolo...
T.: certo che come ti ha incellophanata lui...
S.: mi sarei fatta medicare volentieri

mercoledì 7 maggio 2008

Adrenalina, ego e corna…

ovvero… “ma siamo proprio sicuri che uomini e donne tradiscono per motivi diversi?”
di Terako

Suggested soundtrack:
Sorround Me With Your Love - 3 – 11 Porter
“Hello, I'm so lonely and it feels like disease. Come and stay beside me. Stay always forever, don't go, surround me with your love”

Perchè le donne tradiscono? E perché gli uomini tradiscono?
Stessi motivi o motivi diversi?
No, perché, la mia modesta esperienza mi ha insegnato che a pensar male non si sbaglia mai: sono in pochissimi a resistere alla tentazione. Persino la fidanzata più devota o la moglie più affettuosa può celare una stronza con il vizio di “guardarsi intorno”. Che sia col collega di ufficio, con l’istruttore di tennis o col cliente, pare che prima o poi, in una vita, accada a tutte di metter un bel paio di corna alla propria metà. Cosa poi possa essere classificato tradimento, quella è tutta un’altra storia. C’è chi dice che basta il pensiero (ehhh?), c’è chi dice che basta un bacio e la frittata è fatta e poi c’è il partito di quelli che non hanno tradito perchè “abbiamoscopatosolounavolta”.
Ma siamo serie e soprattutto oneste: si tradisce per lo più per noia e per bisogno di emozioni forti.
E smettiamola anche con sta storia che gli uomini tradiscono per sesso e le donne perché si innamorano. Quando una donna tradisce, il più delle volte lo fa con il fidanzato di qualcuna o il marito di qualcun’altra… la stronza ha sempre una controparte e dubito che l’universo dei fedifraghi sia composto da coppie miste di sceme innamorate e bastardi trombatori.
A mio avviso, almeno tra i 30 e i 40 (più in là non so dire ma magari è lo stesso) si tradisce per bisogno di scariche di adrenalina, per sentirsi ancora attraenti e testare la propria già citata scopabilità. Poi magari le cose degenerano e capita pure che ci si innamori, capita che poi uno molli il marito o li fidanzato perché ha trovato l’anima gemella, ma comincia tutto così, con un’occhiata, un complimeto, un mail o un sms, comincia con l’adulazione, comincia con il proprio ego che prende il volo… Comincia perché è un periodo che chi ti dorme accanto non sa darti (e comunque tu cretina non lo sai chiedere!) quell’emozione. Si tradisce per narcisismo, si tradisce perché quel brivido, quando il tuo corpo l’ha provata una volta, ciclicamente dopo un tot di anni ti torna la voglia di sentirlo.
E non è che una volta non funzionasse così, l’hanno fatto i nostri genitori (meno i miei, ovviamente!) e l’hanno fatto i nostri nonni, ma ai tempi non ci si lasciava, ci si faceva passare la sbornia di adrenalina e si tornava a casa con un bel sorriso in faccia, perché la famiglia è la cosa più importante. Noi non ne siamo più capiaci, siamo il centro del mondo, egoiste anche in questo: siamo su di giri e rivendichiamo il nostro diritto di esserlo.
Le donne tradiscono perché gli uomini sono in grado di dare alle donne qualcosa di cui non possono fare a meno: se vogliono, hanno il potere di farle sentire delle gran fighe e, anche senza ste grandi crisi di coppia in corso, a volte questo è più che sufficiente.
Forse anche per gli uomini è così, anche loro hanno bisogno di riaccendere la miccia di tanto in tanto e forse, nel loro caso, semplicemente c’è di base la loro proverbiale incapacità di dire di no…
In ogni caso la mia conclusione è la seguente: uomini e donne tradiscono per lo stesso, identico motivo. Gli uomini tradiscono perché hanno il pene, le donne tradiscono perché l’uomo ha il pene.

“… era la vertigine. L'ottenebrante, irresistibile desiderio di cadere. La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa. Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancor più deboli, si vuole cadere in mezzo alla strada, davanti a tutti, si vuole stare in basso, ancora più in basso.”
L’insostenibile leggerezza dell’essere – Milan Kundera